Il figlio delle ombre. La trilogia di Sevenwaters by Juliet Marillier

Il figlio delle ombre. La trilogia di Sevenwaters by Juliet Marillier

autore:Juliet Marillier [Marillier, Juliet]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788834422991
Google: famHPgAACAAJ
editore: Armenia
pubblicato: 2009-10-15T10:18:20+00:00


CAPITOLO DECIMO

Dopo di allora la mia condotta fu esemplare. Non mi avventurai più da sola, in segreto, al di fuori delle mura, né le sentinelle mi videro più adden-trarmi negli angoli meno sicuri della fortezza. Aiutai Aisling a portare a termine un’accurata ispezione del birrificio e consigliai l’erborista di casa sugli approvvigionamenti di erbe per l’inverno con cui rifornire la spezieria. Non rivelai a Niamh cosa stava per accadere, o quando, in quanto non avevo la certezza che sarebbe riuscita a mantenere il segreto. Le dissi invece che tutto era sistemato, e tanto le bastò. Anche se in superficie apparivo calma e controllata, sotto ero tesa come una corda di violino.

Ripensai momento per momento a ciò che Bran mi aveva detto e a ciò che aveva taciuto, e riconobbi che era stato il suo aiuto quello che avevo desiderato fin da subito. Cercai di distogliere i pensieri da tutte le cose che avrei voluto dirgli ma alle quali non avevo osato dar voce. Cose impossibili, come Rimani con me, oppure Prima di Beltaine avrai un figlio. Mettendo da parte quei pensieri molesti per quanto mi fosse possibile, ringraziai dal più profondo del cuore gli Antichi Spiriti per averlo portato in mio soccorso proprio quando pensavo che ogni speranza fosse persa, per averlo fatto in qualche modo ritornare a me quando mi ero convinta che lui mi avesse gettato per sempre dietro le spalle, e la mia famiglia con me. Cosa avesse operato un simile cambiamento rimaneva ancora un mistero. Ma non ero tanto sciocca da credere che un giorno avrei potuto stringerlo ancora tra le braccia e ascoltare le sue parole d’amore. Quelli erano pensieri adatti a una ragazza ingenua e romantica, mi dicevo con severità. Però parlavo a mio figlio e gli dicevo: Lui è tuo padre. Il migliore, qualsiasi cosa faccia. Un uomo al quale puoi affidare la tua stessa vita.

La sera prima del giorno in cui era stabilito che venisse da noi, rivelai a Niamh soltanto lo stretto necessario. Ovvero che avrebbe dovuto alzarsi senza far rumore quando l’avessi svegliata, prima dell’alba, e indossare i vestiti caldi e di colore scuro che le avevo preparato. Che avremmo dovuto allontanarci rapide e silenziose, e dirigerci ai margini delle paludi lungo un percorso segreto. Che là l’avrebbe attesa un uomo per portarla dall’altra parte della palude e condurla in un luogo dove sarebbe stata al sicuro. E

che forse sarebbe passato un bel po’ di tempo prima che ci rivedessimo di nuovo.

«Un uomo?» chiese battendo le palpebre, seduta con indosso la camicia da notte, un lieve cipiglio di perplessità che le increspava la fronte. «Quale uomo?»

«Un mio amico», risposi. «Ma non devi assolutamente allarmarti per il suo aspetto. È il miglior protettore che tu possa avere.»

«Come hai fatto a… come sei riuscita a…» Le sue parole si spensero nel silenzio, ma io lessi chiaramente il messaggio che la sua mente confusa esprimeva, dato che non era affatto capace di occultare i propri pensieri. Si stava chiedendo come facesse una personcina di nessun conto come me a conoscere il tipo di uomo che avrebbe potuto risolvere i nostri problemi.



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